Figlia, moglie, madre, amante, amica, imprenditrice e artista: la forza della resilienza di una donna coraggiosa…
“ARTEMISIA GENTILESCHI E IL SUO TEMPO” – Museo di Roma – 30 Novembre 2016 / 7 Maggio 2017
Nata a Roma nel 1593, Artemisia Gentileschi è figlia d’arte. Ancora ragazza, già frequenta la bottega del padre Orazio, immergendosi precocemente nel disegno e nei colori dei coevi talenti della pittura. Nel maggio 1611 fu violentata da Agostino Tassi, un collega paterno cui era stata affidata per arricchire le sue abilità sulla prospettiva. Questo episodio segnerà la sua vita, spingendola fuori da Roma. Si recò a Firenze, dove nel 1616 entrò nell’Accademia delle arti del disegno come prima donna della storia e fu certamente anche a Napoli e Londra, impegnata ad assistere l’anziano padre Orazio alla corte di Carlo I d’Inghilterra.
Il Museo di Roma di Palazzo Braschi la celebra con una mostra, curata da Nicola Spinosa con la collaborazione di Francesca Baldassari per la sezione fiorentina e Judith Mann per la sezione romana, che ne inquadra il percorso ed il tempo attraverso un centinaio di opere provenienti da tutto il mondo.
La sua pittura caravaggesca riprende il vero, ammiccando anche al classicismo e al più vivo pittoricismo. La bellezza autentica delle imperfezioni dei suoi corpi è prorompente, voluttuosa e violenta, in risposta ad una forza serbata piena di rabbia. Nell’erotismo travolgente e irraggiungibile delle sue “Cleopatre, Veneri, Giuditte e Susanne” vediamo annegare la lussuria degli uomini mentre zampilla la vitalità di una donna che è riuscita ad andare avanti, stringendo contatti con principi e cardinali, divenendo amica di Galileo Galilei e impreziosendo fino alla fine la sua tavolozza di colori luminosi e fruscianti.