
Il 18 gennaio, dalle 9.15 alle 12.30, si tiene l’evento di lancio del progetto ERC Advanced Grant 885222-GreekSchools, che aspira a rivelare con tecniche avanzate l’enigma dei papiri di Ercolano.
La nostra conoscenza delle scuole filosofiche greche è in larga parte legata alle Vite dei filosofi di Diogene Laerzio (III secolo d.C.). Tra le sue fonti spicca la monumentale Rassegna dei filosofi del filosofo epicureo Filodemo di Gadara (110-post 40 a.C.), scritta alla fine dell’età ellenistica tra il 75 e il 50 a.C, più attendibile delle trascrizioni di epoca medievale a noi note, perché cronologicamente più vicina agli uomini e ai fatti rappresentati.
Per chi non lo sapesse, la Villa dei Pisoni dal nome del presunto proprietario Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, è una villa di epoca romana, sepolta durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell’antica Ercolano.
Conosciuta col nome di Villa dei papiri, al suo interno conservava una biblioteca con oltre milleottocento papiri, ritrovati carbonizzati: l’unica biblioteca dell’antichità pervenuta fino a noi, seppure incompleta e in parte deteriorata. Una considerevole quantità dell’intera biblioteca era costituita proprio da opere di Filodemo, amico dei maggiori poeti dell’età augustea ed autore di eleganti epigrammi, capace di favorire con il suo insegnamento la diffusione della dottrina epicurea nella società romana. Le sue copie, presenti nella biblioteca in esemplari multipli, quasi inducono a pensare che quella eccezionale villa fosse la sede di una scuola di filosofia epicurea.

I manoscritti originali, conservati a Napoli presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi nella Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’, sono di difficile lettura e le relative edizioni critiche sono ormai antiquate.

Il nuovo progetto GreekSchools dello European Research Council, guidato da Graziano Ranocchia e coordinato dall’Università di Pisa in collabora-zione con il CNR-ISPC, il CNR-ILC e il MiBACT-Biblioteca Nazionale di Napoli, ritorna ad esplorarli con un nuovo sistema editoriale che svilupperà “un ambiente innovativo orientato alla filologia computazionale, web-based, open access, open source e supportato da tecniche avanzate di analisi automatica del testo” finalizzato alla “riduzione collaborativa e conservazione a lungo termine, l’indicizzazione multidimensionale, la pubblicazione digitale e la fruizione intelligente dell’edizione”.