
Oggi, 25 agosto 2020, Google la celebra con un doodle, per ricordare il giorno in cui nel 1939 si trasferì a St. Ives, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, dove rimarrà con il suo studio e la sua casa fino alla morte.
I suoi lavori sono un ingresso alla scultura moderna. È stata una delle poche artiste della sua generazione a raggiungere la fama internazionale.
Nacque a Wakefield, West Yorkshire, nel 1903. Avviò gli studi artistici presso la Leeds School of Art, frequentando successivamente, dal 1921 al 1924, il Royal College of Art, per il quale ottenne una borsa di studio finanziata dalla contea. Presso quest’ultimo istituto conobbe e frequentò lo scultore Henry Moore e i pittori Raymond Coxon ed Edna Ginesi.
Nel 1924 visitò l’Italia con lo scultore John Skeaping, che sposò a Firenze il 13 maggio 1925. Lavorarono a Roma due anni, per poi ritornare a Londra.
Sposò in seconde nozze il pittore Ben Nicholson nel 1933. Divorziarono nel 1951.
Insieme ad artisti come Ben Nicholson e Naum Gabo, Hepworth fu protagonista del gruppo di artisti che risiedevano a St. Ives durante la II guerra mondiale.

Fu nominata Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1965, dieci anni prima di morire a settantadue anni nell’incendio del suo studio di St. Ives.
Lo studio e la sua casa ora costituiscono il Museo Barbara Hepworth.
Hepworth fu innanzitutto una scultrice (anche se preferiva che la considerassero uno scultore), ma ha lavorato anche con altri mezzi manifestando attenzione a documentare il proprio lavoro attraverso la fotografia.
Il paesaggio intorno a St. Ives è diventato il set in cui le sue opere sono state presentate ai media, in un dialogo evocativo tra le forme e l’ambiente circostante.

All my early memories are of forms and shapes and textures. Moving through and over the West Riding landscape with my father in his car, the hills were sculptures; the roads defined the forms. Above all, there was the sensation of moving physically over the contours of foulnesses and concavities, through hollows and over peaks – feeling, touching, seeing, through mind and hand and eye. This sensation has never left me. I, the sculptor, am the landscape. I am the form and I am the hollow, the thrust and the contour.
Barbara Hepworth