
Gli effetti della pandemia sono devastanti sull’economia del mondo museale.
Si registrano in tutto il mondo crolli vertiginosi di ingressi con numeri così bassi da ritornare indietro anche di cinquant’anni. Aiuta il digitale, con i tantissimi visitatori che si sono affacciati sui siti web e sui social network, grazie ai percorsi online, alle idee nuove e alle divertenti proposte offerte.
Con The Met Unframed, una “Interactive Virtual Art Experience”, il Metropolitan Museum of Art di New York conduce gli utenti alla scoperta delle collezioni del museo attraverso la realtà aumentata.
Il servizio offre l’opportunità di immergersi virtualmente tra le sue sale accedendo da qualsiasi dispositivo smart 4G o 5G. È disponibile gratuitamente per una durata limitata di cinque settimane, permettendo di visitare le gallerie del Met attraverso un gioco che, a diversi livelli, consente di interagire in un modo nuovo -come non si potrebbe da vicino- con i capolavori custoditi nel museo.
Anche il Rijksmuseum di Amsterdam, nonostante le perdite in presenza, è seguitissimo in rete. Con un approfondimento sul suo capolavoro, Ronda di notte di Rembrandt, il Museo richiama gente attraverso il tour virtuale “Experience The Night Watch”, che rende possibile entrare nel dipinto e muoversi in mezzo ai suoi personaggi.
Sembra proprio che i musei, per resistere, debbano sempre più imparare ad attrarre utenti e a condividere le opere negli spazi virtuali. E la vera sfida sarà trarre vantaggio da questa crisi, riuscendo ad allargare il pubblico oltre gli habitués e gli addetti ai lavori.