Fino al 13 ottobre è possibile immergersi tra i valori e i simboli della figura femminile negli ultimi due secoli, passeggiando nella Galleria d’Arte moderna, in via Francesco Crispi 24 a Roma, attraverso i dipinti, le fotografie, le sculture e le proiezioni dell’esposizione Donne Corpo e Immagine tra simbolismo e rivoluzione.
Ho appena visitato le cinque grandi sale della rassegna, di cui vi offro un concentrato.
AMOR SACRO AMOR PROFANO
All’ideale femminile della donna angelicata si affiancano immagini mitiche e divine, in cui la donna arriva ad apparire come una spregiudicata femme fatale, fonte di tentazione e di peccato.
MOGLI E MADRI
Con i Fasci femminili c’è un richiamo all’ordine e la donna ridiventa prima di tutto madre di famiglia. Influenzati molto dalla politica e dal suo ruolo fondamentale per la ricostruzione della famiglia “come suprema base sociale”, la donna viene soprattutto rappresentata come moglie, madre e figlia.
IDENTITÀ INQUIETA
Tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, la donna si fa protagonista di cambiamenti radicali, frutto di nuove dinamiche sociali e di nuovi e significativi studi sulla famiglia e sull’inconscio. Tutta l’arte è influenzata da Freud e dalla psicanalisi. La donna appare inquieta, si mette in discussione, comincia a porsi domande e a guardarsi dentro, liberando i ruoli fino ad allora codificati.
IL CORPO NUDO
La donna viene ritratta nella sua dimensione più intima, nuda e indifesa. Diventa un simbolo fragile, di bellezza e di grazia, di dolore e di leggerezza, ispirando prepotentemente l’arte.
SGUARDI DELL’ANIMA
La donna viene messa a fuoco nei ritratti, svelando e nascondendo equivoci e verità.
Ogni osservatore può trovarci qualcosa di suo. E non è detto che sia esattamente quello che intendeva l’artista…
“Amai teneramente dei dolcissimi amanti senza che essi sapessero mai nulla. E su questi intessei tele di ragno e fui preda della mia stessa materia. In me l’anima c’era della meretrice della santa della sanguinaria e dell’ipocrita. Molti diedero al mio modo di vivere un nome e fui soltanto una isterica”.
Alda Merini
Galleria d’Arte Moderna
Biglietto d’ingresso: intero: € 7,50 – ridotto: € 6,50
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero: € 6,50 – ridotto: € 5,50
Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese