
Non c’è un pittore al quale sono più affezionata.
Luca Giordano è il barocco di Napoli e, prolifico e talentuoso, dipinse e disegnò senza sosta per tutta la vita con uno stile personale, morbido e velocissimo.
Il Museo di Capodimonte di Napoli lo accoglie, in questo momento delicato, come un protagonista e un ospite d’onore, quale egli fu sempre nella città partenopea. Amatissimo dalla committenza, Luca seppe essere sempre se stesso anche nelle sue differenti fasi che lo videro spostarsi per l’Italia fino a raggiungere la Spagna, chiamato dal re Carlo II.

La mostra, dedicata a Ferdinando Bologna, realizzata in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte onlus, si articola in dieci sezioni con oltre novanta opere, molte delle quali provenienti da importanti musei e istituzioni estere come il Louvre e il Prado, ma soprattutto napoletane (Complesso dei Girolamini, Curia di Napoli, Museo e Certosa di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo del Tesoro di San Gennaro, Pio Monte della Misericordia, Società italiana di Storia Patria e molti altri).
Il direttore Sylvain Bellenger promette, previa prenotazione, una visita sicura e personale nel rispetto di tutte le norme anti-Covid, felice di presentare una mostra straordinaria, intensa e ben costruita dai curatori Stefano Causa e Patrizia Piscitello.
Insomma, un privilegio da non perdere.
