La retrospettiva di Gianni Asdrubali
Gianni Asdrubali (Tuscania, 1955) l’ho conosciuto due anni fa a Roma.
Ricordo la sua energia, la sua idea assoluta di opera d’arte, il suo continuo desiderio di sperimentare.
Ama testare materiali diversi per ridare loro una nuova vita, offrendoli ad un nuovo uso; come ha fatto Burri con i sacchi o Castellani con i chiodi.
Da oltre dieci anni lavora con la ceramica, avvicinandosi ad essa per caso, ma interagendo alla perfezione con questo materiale sul cui smalto della superficie la forza della mente e del gesto si unificano, meglio che su un muro o su una tela.
Proprio come se il gesto riuscisse a trasformare quella superficie inerte in un corpo vitale.
Con Marco Tonelli ha ricavato una nuova modalità di fruizione dell’arte, proponendo un uso differenziato dell’opera capace di prestarsi ad altri contesti, senza mai mischiarsi ed aprendo verso altre possibilità.
Dal 27 giugno è protagonista di Surfing with the alien (a cura di Marco Tonelli e Bruno Corà), a Palazzo Callicola a Spoleto, la retrospettiva dedicata ai suoi cicli di dipinti.
