
Quella che sta per arrivare sarà un’estate di turismo made in Italy, lungo i sentieri di montagna, nelle acque turchesi del mare e dentro le città d’arte tra mostre piccole e grandi, secondo criteri uniformi di sicurezza sanitaria.
Lo sta affermando in questi giorni il ministro Franceschini, che dice anche di essere impegnato in un importante investimento sul turismo interno.
Il ministro non si sbilancia ancora sui numeri, dichiarando che la trattativa è in corso ma fa riferimento ad un eventuale bonus da spendere in strutture ricettive del nostro Paese.
Segnala anche un interessamento a sostegno dei luoghi della cultura, con la richiesta di una norma di legge ad hoc nel prossimo decreto.
Vogliamo credere alle sue parole, rendendosi sempre più urgente la necessità che il Mibact vari un Piano strategico nazionale per la promozione e lo sviluppo della Cultura e delle imprese culturali e creative, al fine di riformulare gli obiettivi e consentire un utilizzo più rapido dei Fondi europei e ordinari.
Sono in grande difficoltà tutti i Musei italiani, da Nord a Sud, con le cui perdite immani stanno facendo i conti tutti i direttori.
Giusto in rappresentanza degli altri, ne citerei tre in ordine sparso.
Eike Schmidt, dagli Uffizi di Firenze, fa sapere che nessuno perderà il posto di lavoro e che ancora un altro mese di chiusura si potrà sostenere.
Poi, dopo, bisognerà riuscire a riaprire, per rendere visitabili tutte le mostre programmate e attualmente sospese. Prima fra tutte, quella su Giovanna Garzoni, una mostra già allestita che aspetta solo di essere riaperta. Poi i codici miniati medievali recuperati dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri; quindi, la prima grande monografica su Giuseppe Bezzuoli, pittore fiorentino di fama europea.
Christian Greco, il direttore dell’Egizio di Torino, sin dai primi giorni di chiusura ha aperto virtualmente le porte al pubblico con “le passeggiate del Direttore”, un esperimento di condivisione ben riuscito ed apprezzato.
Anche lui aspetta la riapertura, registrando una perdita di 34 mila euro al giorno.
Infine Sylvain Bellanger, che dal Museo di Capodimonte di Napoli, dopo tante interessanti visite virtuali sta pensando alla riapertura in sicurezza: prima del bosco e poi delle sale, a numero chiuso con prenotazione online.
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