Siena, collocata nel cuore della Toscana e circondata da colline, è una delle città medievali più belle d’ Italia.
Secondo la leggenda fu fondata da Senio, figlio di Remo, ed in città si trovano diverse statue raffiguranti i mitici Romolo e Remo allattati dalla lupa.
Il cuore pulsante della città è la famosa Piazza del Campo, sin dall’epoca dei Romani che qui avevano il loro Foro. Nella piazza, dalla particolare forma a conchiglia a 9 spicchi, si tiene ogni anno in estate (2 luglio e 16 agosto) il celebre Palio, l’appassionata corsa di cavalli, le cui origini sembrano risalire addirittura al Seicento; certamente uno degli appuntamenti più importanti per tutti i senesi.
Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, i vertici delle diciassette contrade e l’amministrazione della città hanno deciso di annullarlo per evitare assembramenti.

Il Campo è dominato dal rosso Palazzo Pubblico e dalla sua torre, chiamata Torre del Mangia.

Il Palazzo Pubblico, così come il Duomo di Siena, fu costruito durante il Governo dei Nove, che fu il periodo di massimo splendore economico e culturale di Siena.
Il Palazzo, considerato uno dei più interessanti palazzi civili d’Italia, ancora oggi ospita gli uffici del Comune.
Dal cortile interno al Palazzo si accede al Museo Civico, al cui interno sono conservati capolavori del periodo d’oro dell’arte senese, tra cui il celebre affresco dell’Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, tra le rappresentazioni profane più significative del Trecento europeo, ed altre famose opere di Simone Martini, Duccio di Buoninsegna, Sodoma e Beccafumi.
Accanto si allunga nel cielo per ben 88 metri la Torre del Mangia, in cima alla quale, saliti i 500 gradini, si gode di una splendida vista sulla città.
Spettacolare è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo di Siena, la cui maestosità bianco-nera si innalza nella omonima piazza rappresentando uno degli esempi più interessanti di cattedrale romanico-gotica italiana.

Anche l’interno è stupefacente. Straordinariamente bello e interessante è il pavimento, che già Vasari ricordava come “il più bello, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”.
Di Nicola Pisano è il celebre pulpito, realizzato dal 1265 al 1268 e oggi collocato nel transetto sinistro.

Al figlio Giovanni va, invece, ricondotta la costruzione della parte inferiore della facciata. A lui appartengono anche le sculture di profeti, sibille e filosofi che anticamente decoravano la facciata e ora, dopo essere state sostituite da copie, sono custodite all’interno del Museo dell’Opera.
Hanno lasciato il segno i in loco anche Donatello, di cui resta la statua del Battista nella omonima cappella, Michelangelo che scolpì San Pietro e San Paolo, San Pio e Sant’Agostino per l’altare Piccolomini, e Bernini con la Maria Maddalena e il San Girolamo della Cappella del Voto.
Da non perdere, nella navata sinistra, prima del transetto, la Libreria Piccolomini, dove con un ciclo di straordinaria qualità pittorica Pinturicchio illustrò dieci episodi della vita di Pio II.

Alle spalle del Duomo, c’è il Battistero. Notevoli, sulle tre navate con volta ogivale, gli affreschi: uno degli esempi più rappresentativi della pittura senese del Quattrocento.

Ed anche il Fonte Battesimale in bronzo e marmo, posto proprio al centro Battistero, riconducibile tra il 1417 e il 1431 all’estro di Jacopo della Quercia, Giovanni di Turino, Lorenzo Ghiberti e Donatello, cui si devono anche le due spettacolari virtù Fede e Speranza.

Un’ultima nota la dedicherei al Palazzo delle Papesse, che sta per riaprire al pubblico dopo ben 12 anni di chiusura con una mostra su Salvador Dalì.
La scelta è oggetto di una querelle che vede protagonista il mercante d’arte Beniamino Levi. Le sue mostre, che esibiscono riproduzioni scultoree delle opere pittoriche di Dalì, sarebbero infatti legate al diritto di realizzazione acquisito dal mercante direttamente dall’artista in vita.
Il palazzo, progettato da Bernardo Rossellino per la famiglia Piccolomini, è un bell’esempio di architettura rinascimentale, con la facciata in travertino a bugnato rustico al pian terreno e provvisto di due ordini di bifore nei piani superiori.
Siena, città misteriosa perché fatta a chiocciola, con le vie attorcigliate l’una sull’altra, ci attende sotto le torri e una luna enorme. È la città d’Italia rimasta più intera: una città del Medio Evo.
(Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957)