
Pompei è un pozzo senza fondo, continuando a regalarci immagini e scatti di vita di quel terribile disastro del 79 d. C..
È una scoperta quasi commovente quella che ci ha appena restituito un meraviglioso thermopolium (dal greco ϑερμοπώλιον, formato dalle parole termos=caldo e poleo=vendo), in ottime condizioni ed ancora con gli alimenti sul fuoco.
Il thermopolium, nell’antica Roma, era una sorta di bar ante litteram, un piccolo locale con un bancone forato, nel quale erano incassate grosse anfore di terracotta che contenevano le vivande. Lì era possibile acquistare e consumare bevande calde e, certamente, anche cibo squisito e fumante.
Così gli scavi, che non si sono mai fermati neppure nei giorni del lockdown, hanno portato alla luce un altro momento di vita autentico, cristallizzato sotto strati di cenere e lapilli che ne hanno perfettamente sigillato bellezza e funzionalità.

Non diverso dai nostri tanto diffusi banconi a “elle”, ci sorprende per la freschezza delle immagini rubate alla storia: una coppia di oche germane, uno strepitoso gallo, un grande cane al guinzaglio sul quale possiamo scorgere inciso persino un insulto omofobo.


Rendendoci, così, tutti partecipi dei gusti e dei costumi dell’epoca, con le pentole in coccio, il capretto, le lumache e persino una sorta di “paella” con pesce e carne insieme. Senza dimenticare il vino corretto con le fave e pronto per la mescita.
Ancora uno spettacolo mai visto prima, che aspetta di essere osservato da vicino. Non appena sarà possibile.