Sistemata tra i Monti Iblei, Modica mi seduce prima di tutto per la sua non comune configurazione urbana, che si sviluppa su un esteso altopiano solcato da profondi canyon (che lì chiamano cave).
La città sorge sulla confluenza di due fiumi a carattere torrentizio che dividono questo immenso palcoscenico di pietre rosa in quattro colline. Una di queste è il cosiddetto Pizzo e da qui ho ammirato un panorama mozzafiato.

Vertiginoso e pratico è stato girare su e giù attraverso il dedalo delle sue stradine in cinquecento, il più grande formato auto che possa percorrerla in tutti i suoi anfratti.
Ecco un video mentre percorriamo le stradine di Modica:
Da giù, sul corso principale, Modica alta spicca in cima con le sue costruzioni che si arrampicano sulle rocce della montagna.
Maestosa e ingioiellata mi è apparsa la basilica, anche per la presenza di un matrimonio mentre la visitavo. La facciata settecentesca, a linee curve e dalla forma ad organo, è un’immagine conturbante che ti invita ad entrare attraverso una delle sue cinque porte, cui corrispondono all’interno altrettante cinque navate (circostanza rara in Sicilia). In chiesa si accede dopo una monumentale scalinata di 164 gradini a forma di ostensorio, disegnata nel 1818 dall’architetto Francesco Di Marco.
Alla fine, quando bisogna andare è d’uopo chiudere in dolcezza, con quelle tavolette lucide lucide e granulose dentro che io ho trovato solo qui.

Gli amanti del cacao annotino che dall’8 all’11 dicembre Modica sarà nuovamente la capitale del cioccolato, con la squisitezza di ChocoModica.
Dopo un tour così ricco, per l’ultima notte ho scelto di immergermi nel silenzio della campagna, in contrada Trebalate, dove il tempo sembra sospeso tra filari di ulivi e quei caratteristici muretti a secco fatti a regola d’arte. Il 3 Balate è un incanto, sonno chiama sonno e la colazione è diventata un pranzo…
Per approfondire: